Perché abbiamo scelto la strada della produzione sostenibile e del biologico

La strada della sostenibilità è una direzione che da oltre 10 anni abbiamo scelto di adottare in azienda non solo per pratiche legate ai processi di vinificazione, dal campo alla cantina, ma anche in tutte le iniziative a cui partecipo o promuovo in prima persona.

Una scelta che nasce da due forti cardini:

  • Il legame fortissimo con il territorio:
    • noi siamo tessere di un disegno, è fondamentale comprendere questo. Non siamo gli autori di un vino, ma attori della natura: aiutiamo le piante a crescere, come figli e siamo a contatto con qualcosa di vivo: la terra, la vite e tutto ciò che la circonda. Il vino è forza vitale: ricco di microorganismi senza i quali non potrebbe evolversi. Per questo la scelta di orientarci verso la sostenibilità basata su un forte senso di responsabilità verso la terra e verso le generazioni che verranno.
  • La sostenibilità deve essere prima di tutto un’esigenza che parte da dentro:
    • non possiamo usarla come un vestito per farci più belli: deve esserci un’anima, un cuore che batte, bisogna crederci anche se a volte si tratta di fare scelte che apparentemente sembrano anti-economiche nella logica dell’immediato profitto.

Oggi Josetta Saffirio è orgogliosamente un’azienda biologica certificata CCPB i cui processi sostenibili sono approvati da Ecoprowine.

In un periodo in cui cresce ogni giorno la richiesta ed il consumo di alimenti sani e naturali, ottenuti con un basso impatto ambientale, rivendico una scelta importante che ho fatto molti anni fa con l’obiettivo di rispettare il nostro territorio.

Coltiviamo i vigneti a Monforte d’Alba da oltre due secoli e cinque generazioni, cercando di esprimere il territorio attraverso i nostri vini. Vendemmia dopo vendemmia, affondiamo le nostre radici in questa terra di Langa

Cosa vuol dire produrre vino in modo sostenibile

Ritengo che produrre vino significhi lavorare i vigneti con rispetto per la terra e la responsabilità di lasciare ai nostri figli la preziosa eredità che ho ricevuto anch’io dai miei genitori: un territorio unico e generoso che dona vini di squisita eleganza ed eccezionale longevità, famosi in tutto il mondo.
La vigna e le sue lavorazioni non devono essere un elemento staccato dal paesaggio, uno strumento di sfruttamento del suolo ma, al contrario, qualcosa attraverso il quale iniziare un processo virtuoso di arricchimento dello stesso. La pianta simbolo per eccellenza per chi produce vino, la vigna, diventa il veicolo principale di cura del territorio su cui è collocata. Proprio questo cambio di visione ci permette di produrre vini migliori e nello stesso tempo fare bene al nostro ambiente. La sfida è proprio questa: la produzione di vini di alta qualità si deve legare a processi sostenibili sul campo ed in cantina.

Come lo traduco nella pratica

Partendo da questi presupposti, ho deciso di tradurre questo assunto nelle attività di tutti i giorni. Il nostro vino nasce da una cura dei vitigni che non include prodotti chimici. Qualsiasi tipo di prodotto che possa avere una ricaduta negativa sulla nostra terra è stato bandito. Utilizziamo solo concimazioni di tipo organico che, al contrario delle prime, permettono di arricchire il terreno e di nutrire in modo “naturale” le nostre uve. Inoltre nei nostri vigneti utilizziamo l’inerbimento, lasciando crescere l’erba per combattere l’erosione del terreno e rendere più vivibile e transitabile il vigneto. Utilizziamo prototipi particolari di trattori che, con il loro peso ridotto, contribuiscono a non pesare eccessivamente sul suolo evitando lo schiacciamento e compattamento del terreno.

Il lavoro sul campo è solo uno degli aspetti della mia attività, a questo ho affiancato un processo di rinnovamento sostenibile che riguarda tutta l’azienda.

  • Nel 2006 abbiamo iniziato la progettazione della nuova cantina, una struttura progettata per essere integrata nel paesaggio rurale e ridurre lo scambio termico, isolando il perimetro con il sughero naturale. L’edificio è stato studiato per ottimizzare il lavoro e le risorse. Al piano terra troviamo tutta la parte che riguarda le prime lavorazioni dell’uva: dalla vendemmia fino alle fermentazioni. A quel punto il vino per caduta si travasa sottoterra dove invecchierà silenziosamente nelle botti.
  • Nel 2009 abbiamo progettato e creato il Bioparco ed ogni anno aumentiamo la superficie di bosco gestito e questo ci permette, da un lato di proteggere la flora e la fauna locale, dall’altro di ridurre la nostra impronta carbonica.
  • Nel 2010 abbiamo inaugurato il nuovo impianto fotovoltaico che ci permette di ridurre le emissioni di CO2 di 13000 Kg ogni anno.
  • Utilizziamo di vetro riciclato al 90% per le nostre bottiglie, tappi di sughero più corti ed un cartone più sottile per gli imballaggi.

In azienda e non solo: le mie iniziative sostenibili

Al fine di promuovere e sensibilizzare al rispetto per l’ambiente, l’azienda organizza delle attività sociali e didattiche che coinvolgono anche i più piccoli per promuovere l’idea che la terra è un valore e come tale merita rispetto e attenzione. Puntiamo moltissimo su queste attività che mirano a sensibilizzare le nuove generazioni sulla bellezza della natura.

Per gli studenti dello IED di Torino ho ideato un contest sul tema della sostenibilità partendo dai materiali di scarto della nostra cantina. È nato così il progetto ReWineD: convertire ciò che non è più utile ai nostri scopi produttivi in nuovi oggetti di design funzionali per altri campi o applicazioni.

Un’altra importante iniziativa intrapresa è quella di Adotta un filare che permette ai tutti coloro che lo desiderano di essere responsabili di un loro filare e vederlo crescere. Un modo per coinvolgere gli appassionati di vino anche alla cura del territorio.

Ora tocca a te

Una cosa che dico spesso a tutti coloro che visitano le nostre cantine è che i processi di sostenibilità richiedono anche l’intervento del consumatore finale! Sì, proprio tu! Ogni volta che acquisti un vino cerca sempre di leggere l’etichetta e capire se il vino che stai bevendo fa bene all’ambiente. Sorseggiare un prodotto etico e sostenibile dà una doppia soddisfazione e permette di fare crescere l’enocultura virtuosa. Il futuro del nostro pianeta passa anche da qui.