In partenza per Houston.
E’ stata incredibile Seattle, è una città meravigliosa in cui incontri una vasta varietà di panorami.
Certo che quando ho letto le temperature medie in Texas non ero dispiaciuto: da 16 a 26 °C!
Una volta riposto il giubbotto in valigia, parto per all’avventura a Houston.
Ciò che noto subito è che è tutta pianeggiante e che non puoi fare ameno di una macchina, credo che una persona possieda in media almeno 2 pick up.
Non puoi lasciare i bagli in hotel ed uscire a fare un giro, almeno non a piedi, qualsiasi cosa dista almeno 1km.
Il nostro importatore è originario di Washington ed è nel business del vino da 35 anni, si chiama Tony e la sua collaboratrice Chris è coreana.
Due persone splendide che hanno organizzato nei minimi dettagli il mio soggiorno, dal transfer in aeroporto alle cene e ai molti appuntamenti.
Il meeting introduttivo avviene in una bellissima zona della città, al 45esimo piano di una torre moderna, e lì incontro gli altri due membri del team: Nick e Jay che affiancherò nei giorni successivi.
Sono una bella squadra, hanno un portafoglio di circa 30 cantine (due sole piemontesi) e sono tutte di piccole dimensioni.
La competizione nel mondo del vino in Texas è piuttosto elevata, il più grande distributore degli Stati Uniti si trova a Dallas quindi loro hanno deciso di diversificarsi proponendo vini artigianali di alta qualità ad un buon prezzo.
Una chiacchierata durata quasi due ore, ma molto utile. Molto spesso si lavora con i propri partner senza aver ben chiaro in che direzione stanno andando e senza incontrare le reciproche esigenze, tradotto significa che da entrambi i lati non si cresce.
Non parlo necessariamente di crescita di volumi o di fatturato, anche se ne è la diretta conseguenza. Quel che intendo è sviluppare una relazione solida che porti al raggiungimento di obiettivi di lungo periodo, questo è possibile solamente confrontandosi.
Per pranzo ci raggiungono altre due persone di cui una siciliana, Rosario, personaggio fortissimo e grande appassionato di motori. Durante l’alluvione dello scorso agosto ha pensato di mettere in salvo prima le sue macchine e poi sua moglie.
Per dare un tocco di italianità in più, andiamo a mangiare da Amalfi, un ristorante sin cui la qualità regna sovrana. Lo chef è di Salerno e ha certo un menù in abbinamento ai nostri vini, che a quanto pare ha gradito molto.
Il pomeriggio è ricco di appuntamenti, per la maggior parte sono ristoranti ed enoteche.
Nick e Jay mi hanno confessato quanto sia importante per loro andare a fargli visita.
Loro conoscono molto bene i vini, li abbiamo anche rivisti insieme, ma quello che può trasmettere la presenza diretta della cantina è un valore aggiunto che loro da soli non possono dare.
Infatti è stato molto efficace, tutti quelli a cui abbiamo presentato i vini li hanno presi.
Ancora più d’impatto è stata la wine dinner che hanno organizzato alla sera, circa 30 persone tra privati e professionisti a cui ho potuto parlare direttamente in un contesto informale e rilassato.
Felici della giornata non potevamo chiuderla senza un brindisi al Tex Pub tra musica e rombi di Harley Davidson.