Avete mai visto una vite “piangere”? Eppure accade. Se vi capita di passare tra i vigneti a marzo, fermatevi.
Avvicinatevi a una vite potata e guardate con attenzione cosa accade: ogni 30 secondi, una piccola lacrima si forma sul taglio della potatura e cade. È un fenomeno straordinario di cui non tutti conoscono l’esistenza: lo chiamiamo il «pianto della vite». Non un pianto di dolore, bensì è un grido di vita.
Vediamo cosa accade.
La pianta si risveglia dopo il riposo invernale e ricomincia il suo ciclo vitale. Le «lacrime» sono delle piccole goccioline di linfa, che risalgono il legno della vite e fuoriescono. Avviene con la ripresa dell’attività delle radici, quando nei vasi legnosi inizia appunto a risalire la linfa. È una sorta di respiro prima della nascita dei nuovi germogli.
Ma che cosa accade alla vite da portarla a piangere?
Il pianto della vite viene spiegato bene sul sito www.agraria.org: «La fase del germogliamento è preceduta da un fenomeno tipico della vite chiamato “pianto”, ossia l’emissione di liquido dai vasi xilematici a livello dei tagli di potatura: ciò è dovuto da una parte alla riattivazione del metabolismo degli zuccheri – la trasformazione di amido in zuccheri semplici – e alla conseguente riattivazione della respirazione cellulare e dall’altra all’elevato livello di assorbimento che caratterizza le radici, che tocca il massimo proprio in questa fase».
Di cosa è composto il «pianto»?
Varia da vitigno a vitigno, ma in generale possiamo dire che è un insieme elementi minerali, composti organici, zuccheri e acidi.
Come si fa a sapere quando «piange» la vite?
Bella domanda! È impossibile saperlo con esattezza, ma da alcuni studi agronomici indicativamente accade sempre poco dopo la metà di marzo. Per fortuna il fenomeno, dura qualche giorno. Quest’anno non perdetevelo: è un’esperienza emozionante! Anche questo è essere vignaioli!