• Marco on the Road

    Prima Warren ed adesso è il turno di Peter!

    Sono comunque una grande coppia quei due.

    I clienti visitati con lui sono principalmente rivenditori (wine shop), molto più difficile a mio avviso perché hanno già una selezione di vini piuttosto completa.

    A differenza del giorno prima, ci rimettiamo in strada con lo zaino ma questa volta abbiamo anche la neve a farci compagnia.

    Una bufera ha investito la città per 12 ore, ma che a suo modo ha reso l’esperienza indimenticabile!

    Nelle enoteche non eravamo i soli, nonostante avessimo l’appuntamento c’erano altri agenti di altre distribuzioni.
    In questi casi sono gli stessi titolari dei wine shops ad assaggiare i vini, e le loro orecchie hanno decisamente bisogno di ascoltare qualcosa di diverso.
    Oltre che al vino bisogna saper parlare di un pò di tutto. Abbiamo fatto discorsi che son partiti dalla fermentazione malolattica e sono finiti ai New York Yankees ( squadra di basket).
    Però è questo che serve per fare il canestro!

    In particolare è il Barolo 2011 che ha segnato parecchi punti! Peter e Warren ne avevano ancora 7 casse. Una bomba, un frutto esplosivo ed una struttura molto fitta.

    Tra i clienti mi ha molto colpito una enoteca situata nel mezzo di una connessione tra due metro.
    Mi spiego meglio, è localizzata al centro di due stazioni collegate da una via sotterranea molto lunga.

    Il proprietario è messicano e secondo me ha scelto un posto strategico. C’è sempre un bel passaggio di persone dalla mattina alla sera. Il problema è quanto vanno di fretta, ma ad ogni modo nella mezz’ora in cui siamo rimasti l’ho visto abbastanza pieno.
    Si chiama Penn Wine il locale e nei suoi scaffali c’è già in mostra il nostro Barolo e la Barbera, ma a quanto pare aggiungeremo anche il Rossese Bianco ed il Langhe Nebbiolo!

    Il proprietario possiede un appezzamento di terreno a nord del Messico ed estremamente convinto nel piantare un vigneto. Sembrerebbe normale dal momento che c’è produzione di vino in quella zona, ma lui vorrebbe piantare il Nebbiolo. Vedremo tra qualche anno come va a finire!

    Infine mi tocca salutare Peter perché lui abita abbastanza distante dal centro di NY, ma prima mi faccio consigliare un wine bar.

    Lelabar, un locale costituito da un bancone ovale al centro e tutte sedie intorno. Sono 600 le etichette che mette in vendita, di cui una cinquantina al calice.

    E’ qui che ho assaggiato per la prima volta uno spumante metodo classico tedesco fatto con Scheurebe, a quanto pare è un incrocio tra Riesling e Bouquet Blanc (altro incrocio di uve tedesche). E’ stato Chris, proprietario del locale, a consigliarmelo.
    Sul vino non mi pronuncio, ma Chris è stato favoloso. Non è mai stato in Piemonte e non vede l’ora di riuscire a pianificare il viaggio.
    Nello zaino avevo il mio Mac portatile, integro fortunatamente dalla neve, così gli ho mostrato il video che abbiamo fatto realizzare con le colline del Barolo in tutte e 4 le stagioni.

    Gasatissimo Chris, ha aperto uno Champagne Blanc de Blanc Grand Cru! E’ per questo mi sta ancora più simpatico.
    Lo aspetteremo presto in cantina.

    Bellissima NY. La mia esperienza è stata grandiosa, e son sicuro lo sarà altrettanto a Boston!

  • Marco on the Road

    Altro meeting altra corsa

    Il compleanno di Tony e non lo sapevo! Ma tranquillo che abbiamo rimediato.
    Chris penso sia più che meravigliosa, ha organizzato una festa a sorpresa quindi la giornata è iniziata con una torta francese e una bottiglia di Barolo, niente male!
    La dieta qui si fa difficile, sto andando avanti a degustare cibi tipici ma col fatto che cambio sempre posto sto mangiando un sacco.

    Una marea di appuntamenti programmati per la giornata, uno in particolare è una mia conoscenza. Il mio prof di enogiornalismo e wine blogging all’Università di Pollenzo è di Hoston e non potevamo non incontrarci.
    E’ stato bello infatti; abbiamo assaggiato i vini, scattato delle foto per il suo blog e scriverà presto un articolo che non vedo l’ora di leggere.

    Per via degli appuntamenti, abbiamo girato tutta Houston e non ho mai visto una collina! Tuttavia con temperature primaverili non ci si può lamentare.
    Giunte le 18 e nuovamente soddisfatti del lavoro bisognava festeggiare.
    Margarita, un cocktail che in Italia non bevo mai perché non mi piace la Tequila. Beh, quello era buonissimo.
    Chris giustamente per cena non poteva farmi mancare una deliziosa cena al bbq e io non potevo non assaggiare nuovamente tutto. Credo tornerò ingrassato!

    Un grade Grazie va a questo Team, mi hanno accolto come uno di famiglia e spero di rivederli presto.
    Next stop –> NYC

  • Marco on the Road

    In partenza per Houston.

    E’ stata incredibile Seattle, è una città meravigliosa in cui incontri una vasta varietà di panorami.
    Certo che quando ho letto le temperature medie in Texas non ero dispiaciuto: da 16 a 26 °C!
    Una volta riposto il giubbotto in valigia, parto per all’avventura a Houston.

    Ciò che noto subito è che è tutta pianeggiante e che non puoi fare ameno di una macchina, credo che una persona possieda in media almeno 2 pick up.
    Non puoi lasciare i bagli in hotel ed uscire a fare un giro, almeno non a piedi, qualsiasi cosa dista almeno 1km.

    Il nostro importatore è originario di Washington ed è nel business del vino da 35 anni, si chiama Tony e la sua collaboratrice Chris è coreana.
    Due persone splendide che hanno organizzato nei minimi dettagli il mio soggiorno, dal transfer in aeroporto alle cene e ai molti appuntamenti.

    Il meeting introduttivo avviene in una bellissima zona della città, al 45esimo piano di una torre moderna, e lì incontro gli altri due membri del team: Nick e Jay che affiancherò nei giorni successivi.
    Sono una bella squadra, hanno un portafoglio di circa 30 cantine (due sole piemontesi) e sono tutte di piccole dimensioni.
    La competizione nel mondo del vino in Texas è piuttosto elevata, il più grande distributore degli Stati Uniti si trova a Dallas quindi loro hanno deciso di diversificarsi proponendo vini artigianali di alta qualità ad un buon prezzo.
    Una chiacchierata durata quasi due ore, ma molto utile. Molto spesso si lavora con i propri partner senza aver ben chiaro in che direzione stanno andando e senza incontrare le reciproche esigenze, tradotto significa che da entrambi i lati non si cresce.
    Non parlo necessariamente di crescita di volumi o di fatturato, anche se ne è la diretta conseguenza. Quel che intendo è sviluppare una relazione solida che porti al raggiungimento di obiettivi di lungo periodo, questo è possibile solamente confrontandosi.

    Per pranzo ci raggiungono altre due persone di cui una siciliana, Rosario, personaggio fortissimo e grande appassionato di motori. Durante l’alluvione dello scorso agosto ha pensato di mettere in salvo prima le sue macchine e poi sua moglie.

    Per dare un tocco di italianità in più, andiamo a mangiare da Amalfi, un ristorante sin cui la qualità regna sovrana. Lo chef è di Salerno e ha certo un menù in abbinamento ai nostri vini, che a quanto pare ha gradito molto.

    Il pomeriggio è ricco di appuntamenti, per la maggior parte sono ristoranti ed enoteche.

    Nick e Jay mi hanno confessato quanto sia importante per loro andare a fargli visita.
    Loro conoscono molto bene i vini, li abbiamo anche rivisti insieme, ma quello che può trasmettere la presenza diretta della cantina è un valore aggiunto che loro da soli non possono dare.
    Infatti è stato molto efficace, tutti quelli a cui abbiamo presentato i vini li hanno presi.
    Ancora più d’impatto è stata la wine dinner che hanno organizzato alla sera, circa 30 persone tra privati e professionisti a cui ho potuto parlare direttamente in un contesto informale e rilassato.

    Felici della giornata non potevamo chiuderla senza un brindisi al Tex Pub tra musica e rombi di Harley Davidson.

  • Marco on the Road

    Incontro con gli importatori SOLEA USA

    L’appuntamento è alle 9 al Caffè Vita, e già suona bene. Il locale è situato nel quartiere di Capithol Hill e appena aperta la porta si viene investiti da un’ondata di profumo di caffè, questo perché lo tostano proprio nella stanza accanto alla sala.

    Il proprietario, Mike, è il nostro importatore ed ha una passione immensa per l’Italia che parte dal caffè ed arriva alla pizza poi al vino.
    Lo staff di Solea è piuttosto giovanile ed ha una grinta indiscutibile, è stato un onore per me fare loro il training sulla nostra Azienda, sulla Langa e sui nostri vini.

    Ci siamo tele-trasportati per un paio d’ore nelle colline del Barolo e mi hanno confessato che ci invidiano molto!

    Poco più tardi, per coronare il mio arrivo, abbiamo pranzato alle Cinque Terre però non quelle sulla scogliera del Levante ligure ma quelle ai piedi dei grattacieli!

    E’ il nome di un ristorante fondato da uno dei primi italiani arrivati a Seattle negli anni ’60, è napoletano e anche se non tifa Juve è molto simpatico.

    Pranzo delizioso e non da meno è stata la cena in Via Tribunali, sempre di proprietà di Mike il nostro importatore. Circa una decina di anni fa il locale era un garage di un meccanico, poi una volta ristrutturato è diventato uno dei locali più eleganti della città.
    Lo staff Solea, in particolare William che ha un passato da chef, ha organizzato una Wine Dinner rendendo i nostri vini i protagonisti dell’evento.

    Una serata fatta di brindisi, scambi di opinioni e sopratutto divertente.
    In degustazione Langhe Nebbiolo 2015, Barolo 2012, Barolo Persiera 2013, ma non è ancora finita perché la festa è proseguita in un locale spagnolo a Elliot Bay!

    Il nuovo ingresso in Solea

    Marlin è un nuovo acquisto del Team Solea, un tipo direi “rock”, era prima agente per un’altra compagnia e da 3 mesi ha deciso di unirsi a Mike. Con lui ho trascorso tutta la giornata per incontrare nuovi clienti, diversi appuntamenti tra wine shop, ristoranti e fine bar.
    Anche se per lui i vini di Josetta Saffirio sono relativamente nuovi, ha dato prova di aver seguito il training del giorno precedente!

    Una giornata movimentata ma per fortuna efficace, sono stato in supporto Marlin e molti clienti hanno deciso di servire i nostri vini nei loro locali! Benissimo direi!

    Al rientro ho avuto occasione di vedere il tramonto dalla Columbia Tower, 75esimo piano di una torre costruita di recente e diventato il grattacielo più alta della città.

    Un tramonto meraviglioso visto da circa 300 metri di altezza, indimenticabile.

  • Marco on the Road

    Prima volta che atterro a Seattle, meglio dire negli USA, e c’è un sole stupendo ad accogliermi (oltre ad un taxista mezzo matto che però si è rivelato un grande appassionato di vino).

    Mentre la mia stanza in hotel si libera, faccio un giro nel centro della città. Non so per quale vago motivo avessero in molti un costume da super eroe ma garantisco che non stonavano neanche in quelle immense vie circondate da grattacieli.

    Seattle, per quanto ho visto finora, è incantevole. C’è un sacco di verde ed è circondata da laghi. Le persone son super calorose e a quanto pare hanno a disposizione numerosi wine bar ed enoteche con una forte presenza di vini italiani.

    Vedremo come prosegue, prima però risolvo il jet-lag.

  • La mia idea per gli studenti dello IED: ReWineD

    La mia idea per gli studenti dello IED: ReWineD

    ReWineD: nuova vita agli oggetti della cantina

    La produzione del vino ha sempre comportato l’utilizzo di diversi materiali da imballo. Dalle bottiglie di vetro, che sono uno degli elementi più importanti, passando dalle botti fino a tappi e scatole di legno più o meno grandi. Molte volte mi sono chiesta come riutilizzare questi materiali. Ho sempre pensato che fosse possibile dare loro nuova vita per rendere ancora più virtuoso e sostenibile tutto il procedimento. La mia idea era di farmi promotrice di un progetto che potesse in qualche modo portare l’attenzione sul tema del riciclo legato ad un altro concetto molto importante: la sostenibilità ambientale. Ho sempre inteso il mio lavoro di produttrice di vino in un senso più ampio che andava oltre la mia azienda e si concretizzava anche nella cura e nel rispetto del territorio. Come amo spesso affermare:

    “Essere contadino significa vivere la grande responsabilità della terra che abbiamo ereditato e che lasceremo ai nostri figli.”

    Perché lo IED?

    Ho rivolto la mia idea ai futuri designer dello IED di Torino. Chi meglio di loro poteva darmi una risposta? Ecco che così è nato ReWineD! Recycled Wine Design ovvero dare nuova vita agli oggetti di scarto della cantina. Convertire ciò che non è più utile ai nostri scopi produttivi in nuovi oggetti funzionali per altri campi o applicazioni. Grazie alla collaborazione con lo IED di Torino ho istituito una borsa di studio che premierà il progetto migliore. Verranno coinvolti nove studenti del secondo anno del corso di Product Design dell’ Istituto Europeo di Design che saranno coordinati dal Docente Giorgio Ceste. Il vincitore verrà scelto da una giuria composta da designer, architetti e giornalisti di settore.

    Un progetto che ho voluto fortemente

    Si tratta di un proposito che ho nel cuore da tempo e del quale sono particolarmente orgogliosa. La mia azienda ha scelto la strada del biologico dal 2004 e sono pertanto molto interessata a tutte le possibili attività che vanno verso una maggiore sostenibilità sia dal punto di vista delle lavorazioni in cantina, sia per il riciclo dei materiali utilizzati. Un altro aspetto mi rende particolarmente soddisfatta: questa iniziativa ha fatto nascere nuove alleanze sul territorio. È entrato in partnership con ReWineD anche Italia Bellissima un network di architetti e artigiani italiani che lavorano nel settore edilizia-decoro creato dall’architetto astigiano Andrea Capellino. Questo è un segno di come tali tematiche siano sempre più sentite e possano diventare un collettore per lo sviluppo di reti virtuose.

    Chi vincerà?

    Propongo quindi una sfida ai giovani designer e sono veramente curiosa di scoprire quale sarà il progetto più bello e funzionale realizzato con i materiali della nostra cantina. Riuscire a sviluppare questo progetto significa molto per me perchè, al di là di chi sarà proclamato vincitore, credo di essere riuscita a mettere in moto un processo che ha coinvolto importanti interlocutori e potrà generare significative ricadute. Volete sapere chi vincerà? Seguite il mio blog e lo scoprirete! La premiazione avverrà venerdì 4 maggio presso la nostra Cantina!

  • Marco on the Road

    Eccomi pronto a partire!
    Mancano 36 ore a lasciare l’Italia, avvolta nella neve per volare a Seattle dove mi aspetta William e il suo staff.
    Sarà il mio promo viaggio in America e lo stato di Washington sarà solo la prima tappa.

    Nei venti giorni successivi mi sposterò da Houston, in Texas, a New York per poi volare a Boston e concludere il viaggio a Montréal, in Quebec.

    Insomma, scorrazzerò in lungo e in largo tra Stati Uniti e Canada per quasi un mese, per incontrare i nostri importatori e il loro team, partecipare a degustazioni e formare sommelier e professionisti sui vini di Josetta Saffirio.

    L’adrenalina inizia a salire, si parte per un’avventura nel mondo del vino che mi vedrà protagonista come ambasciatore del Barolo e delle Langhe.

    Seguite il mio blog per stare aggiornati e vivere da vicino questo viaggio lungo 10 000 km da una costa all’altra!